Il poema astronomico di Basinio

Basinio da Parma, Astronomica, 1455-1465 ca., manoscritto membranaceo, miniatore vicino al “Maestro del De Civitate Dei di Cesena”. Proprietà: Collezioni d’arte Crédit Agricole Italia

La corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta a Rimini raccolse artisti e intellettuali tra i quali Basinio (Tizzano Val Parma 1425 - Rimini 1457), formatosi a Mantova e Ferrara, che nel 1449 si trasferì a Rimini, dove fu amico di Roberto Valturio, Roberto Orsi e Piero Perleoni. Tutta la sua opera poetica esalta la figura del mecenate, anche gli Astronomica, pur se dedicati al fratello Novello, signore di Cesena. Scritto nel 1455, mostra la raffinata erudizione dell’autore, che si basa sulle opere del poeta greco Arato e del latino Igino, ma anche l’interesse di Sigismondo per i segni zodiacali, come testimonia la Cappella dei Pianeti nel Tempio Malatestiano. Il testo descrive l’universo e le costellazioni visibili, nel codice rappresentate da miniature suggestive, vivide e plastiche raffigurazioni zoomorfe e antropomorfe abbigliate secondo la moda del tempo, con la segnatura delle stelle in rosso. L’esemplare in mostra, acquistato nel 1992 dalla Cassa di Risparmio di Rimini ad un’asta di Sotheby’s a Londra, è ora proprietà delle Collezioni d’arte di Crédit Agricole Italia.